Corso sulle riabilitazioni full arch a carico immediato.
Quando ho assistito la prima volta ad un intervento di carico immediato, sembrava un esperimento di trapanatura chirurgica, tempi bibblici e un numero sconfinato di impianti, 9 per l’arcata superiore, non caricati ovviamente.😒
Il primo lavoro fisso a quell’epoca era consegnato dopo sei mesi e le torture provocate dalla protesi mobile non erano poche, la stessa protesi mobile provocava la perdita di alcuni impianti per biofilm batterico che spingeva nell’interfaccia osso impianto,
il cosidetto “rigetto” come dicono i pazienti.☹️
La cosa triste è che oggi l’approccio alla tecnica non è ancora uniforme e qualcuno fa ancora così! 🤷🏻♂️
Risultato?
Per i pazienti: Il sottoporsi ad un intervento cosi estenuante con nessun beneficio immediato, genera sconforto e paura e non diventa affatto fonte pubblicitaria di passaparola.
Per i clinici: si è restii a proporre una chirurgia non bella da eseguire, con tempi lunghi, tanti interrogativi e molto stress mentale.
La mia prima volta al comando della battaglia implatare fù nel 2005, volevo che fosse tutto preciso e perfetto.
Non avevo ancora introdotto neanche la chirurgia guidata, e non volevo mandare a casa la paziente senza denti, lei portava una protesi parziale posteriore con un ponte da canino canino tuttaltro che stabile, ma per lei fisso! 🙄
Da eroe odontotecnico come ero, accentrista ed egocentrico e senza concetto di delega, dopo l’estenuante fase chirurgica continuai con il calvario protesico, una volta avvitati i transfert li legai con l’unico mezzo io conoscessi allora:
fili e resina, e rilevai l’impronta con silicone, seguirono sviluppo dell’impronta (attesa mezz’ora) la piu lunga della mia vita neanche l’attesa per i parto di Antonia dei miei bambini è stato cosi, 😥 mentre la paziente era seduta scomodamente sul riunito!
Misi in articolatore i modelli e sugli abutment in titanio, fissai i provvisori che avevo precedentemente preparato, dopo una buona ora di sgrossatura e lucidatura, fiero di me tornai dalla paziente che trovai dormendo,
una cosa positiva pensai,
tirai un sospiro di sollievo che subito divenne nero poiche le viti di fissaggio non ingaggiavano!😰
era chiaro che qualcosa nell’impronta non era andato bene ! 😩
Tornai in laboratorio con lo stomaco in mano, liberai le torrette dalla resina e decisi di resinarle in bocca direttamente, dopo aver avvitato le altre, una sporca e puzzolente ma giusta decisione, dopo un’altra mezzora di sgossatura e lucidatura, finalmente mandai la paziente a casa con un risultato estetico tuttaltro che bello!🤢
Ero riuscito nel mio progetto anche se con molti imprevisti. 😱
Ma con quali tempi?
erano passate 6 ore e mezzo interminabili ed anche se erano le 16:30 di pomeriggio la mia mente si voleva spegnere cosi come la mia giornata lavorativa, ma avevo le terapie canalari e le benedette conservative già in ritardo! 😫
Da allora dopo ripetuti tentativi con procedure diversificate le cose sono cambiate.
ed oggi posso dire con tranquillità che affronto con estrema serenità piu casi in una sola giornata compresa la fase protesica di consegna al paziente al quale, non dico affatto stasera riposati perche devi smaltire i farmaci della sedazione ma:
se non ti senti stanco e con la voglia di dormire ancora, allora mangia una pizza come non hai fatto negli ultimi anni ed invita i tuoi parenti a vedere come stai con i tuoi nuovi denti. Estremizzo al massimo anche la percezione del paziente e giocare la carta dell’immediato post intervento diventa una pubblicità passaparola senzazionale.😉
Per esseri sereni e sicuri ho impiegato molte energie sia da clinico che da tecnico e oggi tutta la mia serenita è racchiusa nella standardizzazione di una pianificazione eccellente che io chiamo; piano di trattamento razionale che sarò felice di raccontarti se ti iscriverai al corso sulle riabilitazioni full arch durante il quale, potrò rispondere a domande di carattere pratico come:
Come si prepara il paziente agli esami diagnostici?
Quando è il momento di eseguire una rx cone beam con i dati protesici inseriti?
La chirurgia guidata non safe: come e quando?
L’impronta in gesso per semplificarsi la propia vita, quella del paziente e quella del tecnico. (trovi un video nella sezione di questo blog che puoi vedere)
Perché Il doppio provvisorio è come il genio della lampada?
ed altri importanti quesiti che potrai fare tu se parteciperai.
Negli scorsi anni ho tenuto numerose giornate sull’argomento molte delle quali con live surgery in cui tutti i corsisti hanno sempre curiosità nel tornare, in genere i corsi sono monopolizzati dalle case implantari le quali riservano i posti limitati ai loro migliori clienti per cui se vorrai partecipare, chiama in anticipo la segreteria o inviaci una mail.
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