Study club iscrizione.

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Ricordi il periodo universitario? Quando creavi i gruppi di studio e cercavi di inserire quel collega che sembrava già aver capito le basi?
Ecco! Questa è la nostra offerta darti la possibilità di studiare, ripassare e approfondire i concetti della clinica che preferisci, dandoti la possibilità di risolvere quei piccoli ma fastidiosi dubbi che accompagnano regolarmente la scelta clinica.
Come?
Iscrivendoti al corso, avrai la possibilità di visionare in anteprima l’agenda del nostro studio, dove ogni appuntamento è dettagliato di ogni particolare, e potrai così decidere in autonomia la disciplina a tua scelta, tra:

 

  1. Cerec cad-cam chairside 

  2. Chirurgia e implantologia 

  3. Ortodonzia

  4. Parodontologia

  5. Endodonzia e conservativa.

  6. Pianificazione virtuale ortodontica e/o chirurgica.

Naturalmente durante la giornata da voi scelta, la maggior parte delle discipline su citate potranno esserre comunque osservate essendo giornate lavorative del nostro studio.

Costi:
Ogni giornata ha un costo singolo di 150 euro + iva.
L’intero corso annuale per un totale di 11 incontri, ha un costo di 1000 euro + iva.
Il numero dei partecipanti per giornata è di Max 3 persone, affrettati!

 

      Per l’iscrizione scrivi a idiagnosi@gmail.com !

Corso sulle tecniche digitali cad cam.

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La moderna odontoiatria ha subito un profondo cambiamento sopratutto per quel che riguarda le tecnologie digitali. L’interesse crescente nel nostro settore per il virtuale ha mosso negli anni numerose aziende per lo sviluppo di nuovi software con interfacce sempre più comunicative, ma leader nel settore da oltre trent’anni è il sistema Cerec Dentsply Sirona.

Tali tecnologie possono offrire opportunità fino a qualche tempo fa inimmaginabili, ma per renderli fruibili, è necessaria un’ adeguata formazione, così da  utilizzarle nella gestione clinica quotidiana. 

Il desiderio di voler entrare nel mondo digitale, sta poi diventando un dovere; imposto dalle richieste crescenti dei pazienti, che, grazie ai social network, ai media e ad internet, sono sempre più informati in merito alle tecniche del nostro campo.

Credo sia nostro dovere informarci e abbracciare questo cambiamento, poiché è l’unico modo per restare sul mercato e dare ai nostri pazienti un servizio clinico sempre più specifico attuale e innovativo. 

 

 

Obiettivi del corso 

 

Si tratta di un programma formativo dedicato al mondo digitale odontoiatrico-odontotecnico.

Lo scopo dell’evento è quello di condividere know how tecnico acquisito, e di trasferire conoscenze e applicazioni da chi giornalmente utilizza queste tecnologie a chi è orientato all’acquisizione di competenze digitali nella propria pratica clinica, con una disamina sugli aspetti organizzativi, gestionali, di marketing, sulle differenze di flusso da analogico a digitale.

 

I contenuti del corso si compongono di una parte generale teorico-pratica di orientamento, dedicata alla conoscenza delle potenzialità oggi messe a disposizione dal mercato, ai materiali, all’hardware e software necessari alla comprensione ed all’utilizzo delle tecnologie digitali in odontoiatria, e da una parte clinico specialistica live, su modelli e pazienti, composti da  tre moduli di:

 

  1. conservativa-protesi,

  2. chirurgia orale

  3. ortodonzia

 

finalizzati all’apprendimento ed all’applicazione delle moderne tecniche digitali. 

Lo spirito delle giornate sarà di carattere estremamente pratico ed interattivo con lo scopo di rendere autonomo ogni partecipante in tutte le fasi del flusso di lavoro digitale dalla diagnosi dei casi a cui è applicabile, attraverso la progettazione virtuale, alla produzione chairside in Office e consegna dei lavori al cavo orale.  

 

Parte generale teorico pratica:

 

 

Incontro dedicato alla condivisione delle competenze e delle esperienze 

legate alle tecnologie digitali cerec e omnicam dentsply sirona. 

Un confronto su vantaggi e limiti per capire 

come affrontare il cambiamento al flusso digitale.

-cosa cambia nella agenda ? il  digital time management .

-Quali innovazioni potrò apportare alla mia clinica.

– Aprire un confronto sullo stato dell’arte delle tecnologie digitali dentsply-sirona

– Analizzare l’andamento del mercato odontoiatrico

– Fare il punto sulle possibilità offerte dalle nuove tecnologie 

 

Programma:

 

Scanner omnicam  

Il Sistema Chairside

Nuovi Materiali

Digital Smile 3D face System

Le Stampanti 3D: Applicazioni, indicazioni e limiti 

Le possibilità del laboratorio nell’era digitale.

Casi clinici su paziente in live sul sistema charside degli elementi compromessi. (intarsi e corone), il flusso digitale in implantologia dall’impronta alla consegna di elementi singoli su abutment tibase.

 

Moduli specialistici:

 

Modulo conservativa-protesi.

 

Flusso di lavoro digitale, marketing e costi di gestione .

impronta preliminare di biocopia

preparazione del provvisorio pre limatura

Preparazione del margine, frese rotanti e soniche. 

Mezzi e metodi di scansione facilitata  

Restauri immediati e posticipati 

Fasi di modellazione virtuale e produzione charside

Cristallizzazione e pigmentazione dei restauri 

Consegna al paziente.

 

 

 

Modulo di chirurgia Implantologia .

 

Flusso di lavoro digitale, marketing e costi di gestione .

impronta preliminare di biocopia 

Esami rx 3D , reperì di volume di doppia scansione .  

Diagnosi e pianificazione del sito chirurgico

Software simplant, blu Sky bio, cerec

Accoppiamento dei file digitali e progetto chirurgico, protesico.

Innesti ossei “custom-made” su modello reale 3D

Live su paziente: inserimento guidato impianto  

Riabilitazione immediata post implantare.

Progettazione charside di abutment e/o corona su tibase 

Consegna al paziente . 

 

 

Modulo di Ortodonzia  ed estetica.

 

Flusso di lavoro digitale, marketing e costi di gestione.

Impronta virtuale vantaggi e limiti.

Software di gestione dei file Stl

Digital Smile 3D face System integrazione DSD.

Accenni sulla fotografia in odontoiatria 

Diagnosi e pianificazione ortodontica secondo approccio total face.

Pianificazione ortodontica  e set up virtuale.

 

 

Esperti ed utilizzatori guideranno  i partecipanti durante il percorso pratico mirato a descrivere lo stato dell’arte delle tecnologie digitali più moderne.

 

Se vuoi saperne di più contatta la segreteria organizzativa al numero 0815123928 oppure scrivi a idiagnosi@gmail.com

 

 

 

Corso di GBR mediante lamina ossea su modello 3d .

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Il corso, ha come scopo il miglioramento della gestione dei tessuti duri e molli, dalla fase diagnostica iniziale alla fase operativa finale, nei casi semplici e complessi in chirurgia mucogengivale ed implantare.

 

 

Se frequenterai il corso, potrai approfondire le tecniche rigenerative più appropriate al caso e di esercitarti sul modello 3d dei tuoi pazienti per l’intervento rigenerativo-implantare mediante utilizzo della lamina ossea  modellata al difetto in maniera protesicamente guidata, acquisire quindi la sicurezza operatoria da trasferire al paziente durante l’intervento reale.

 

 

 

 

Puoi vedere questo video di un caso affrontato secondo la tecnica della lamina ossea.

 

 

 

 

 

L’esercizio ti permetterà  di valutare con una precisione approssimativa nell’ordine di 0.2 mm i difetti  e le atrofie crestali di qualsisi genere e di poter intervenire sul modellino 3d dettagliando al massimo l’utilizzo dei materiali rigenerativi.

 

Frequentando questo corso potrai:

 

-Rendere chiari i punti della terapia, dalla fase diagnostica interpretativa, alla fase clinica operativa.

 

-Migliorare la tua tecnica chirurgica e la tua sicurezza intraoperatoria.

 

-Migliorare l’approccio comunicativo, attraverso i mezzi virtuali e reali con il paziente.

 

– Ridurrai la durata dei tuoi interventi aumentandone la predicibilità.

 

 

 

Finalità ed obiettivi.

 

1) analisi dei casi clinici , classificazione dei difetti ossei e dei tessuti molli, e pianificazione secondo il piano di trattamento razionale.

2) Scegliere la dimensione e la forma più appropriata delle  membrane per il miglior supporto e l’eventuale GBR.

 

3)Scegliere la giusta quantità e volumetria dei materiali scaffold.

 

4) Modellare in anticipo le membrane al modello con i relativi punti di ancoraggio per la stabilità, quindi scegliere in maniera serena tra le tecniche rigenerative, quella più adatta ed a maggiore predicibilità.

5) infine, la posizionando degli impianti al modello ti  permetterà di estrapolare  la guida per l’eventuale trasferimento dei dati nel cavo orale al momento dell’intervento.

 

 

Risolvere casi come questo in una sola fase chirurgica !!!

 

Cosa aspetti ad iscriverti!

 

 

Il corso ha un costo di 800 euro + iva per partecipante per un massimo di 20 partecipanti, è comprensivo del modulo di pianificazione virtuale, e del modello stampa per l’esercitazione, ha durata 2 giorni. La prima giornata sarà dedicata alla parte teorica dei casi da pianificare con una disamina dei casi degli stessi corsisti. Nella seconda giornata,  pratica  si effettueranno gli interventi sui modelli stampa e verranno definiti in dettaglio i punti del piano di trattamento di ogni caso.

 

 

Per l’iscrizione al corso è necessario prenotarsi in anticipo chiamando la nostra segreteria organizzativa al num 0815123928 per l’invio dei file stl per la stampa 3d.

 

Se vuoi altre info scrivi a idiagnosi@gmail.com

 

 

Risoluzione di una grave recessione parodontale mediante trattamento ortodontico linguale senza attacchi, controllo stabilità a 8 anni.

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Case report:

Dott. Vincenzo Carbone

Prof. Giuseppe Colella

 

Fig.1:   Immagine iniziale

 

 

 

 

 

 

 

Caso terminato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Introduzione:

La paziente di anni 35 si e’ presentata alla nostra osservazione, conservando una buona salute dello stato parodontale generale, presentava, fig (1) in sede 4.1, la presenza di una grave recessione parodontale, (recessione a fessura secondo Stillman, di II classe secondo Miller) l’elemento dentale era vitale, non erano presenti segni di mobilita’, ma una accesa sensibilità termica.
All’anamnesi la paziente riferiva di essere stata sottoposta ad un trattamento ortodontico multibrachetz tradizionale della durata di 3 anni, durante il quale aveva notato un progressivo peggioramento della condizione dell’elemento in questione, per il quale era stata sottoposta a numerosi trattamenti di scaling, senza risoluzione. Alla paziente era stato proposto un trattamento chirurgico di ricopertura radicolare mediante prelievo dal palato ma la stessa si era rifiutata.

All’esame obiettivo occlusale, era presente:

• Prima classe molare e canina
• Cross bite del 25.

La paziente richiedeva la ricopertura della radice dell’elemento, con un trattamento poco fastidioso e non visibile.

TRATTAMENTO

La terapia è stata effettuata mediante un trattamento linguale senza attacchi con l’ausilio di retainers pre-attivati. La terapia linguale senza attacchi è stata ideata dal Prof. A. Macchi e dal Dott. N. Cirulli e successivamente applicata anche da altri autori.
Nel nostro caso, mediante una particolare spirale modellata in pre-attivazione è stata ottenuta la rotazione dell’elemento, ottenendo una linguo posizione della sola porzione radicolare dell’elemento dentario, gli effetti di estrusione e vestibolarizzazione, di reazione, sono stati controllati grazie ad un arco di stabilizzazione in australiano 0,16, adeso lingualmente con composito a ponte sul filo, grazie al quale e’ stato possibile ottenere una rotazione pura dell’elemento. Il corretto posizionamento della radice, é stato seguito dal riposizionamento dei tessuti di sostegno, con un buon recupero estetico e funzionale.

Fasi cliniche:
Durante il primo appuntamento sono state prese le impronte, scattate le foto ed effettuate le radiografie. Successivamente abbiamo applicato l’apparecchio ortodontico.

Modellazione del retainer attivo
Un filo in acciaio australiano 0,16 è stato modellato in modo che si adattasse in maniera passiva alla superficie linguale dei denti dell’arcata inferiore, da canino a canino, questo rappresenta l’arco di stabilizzazione. Un secondo filo per retainer passivo composto da cinque fili intrecciati dello spessore di 0.0153 pollici è stato modellato sulla superficie linguale, sull’arco, delle spirali con 360 gradi di filo sono state modellate mesialmente e distalmente all’elemento in sede 41, il tratto di filo tra le spirali è stato modellato ,in maniera tale che l’estremità dello stesso lambisse la porzione più apicale della corona clinica dell’elemento. tali apirali, aumentano l’elasticità del filo e consentono, attivate, di ruotare l’elemento in direzione radicolo linguale. (fig.re 2;3)

 

 

 

 

 

 

 

fig. 2

 

 

 

 

 

fig. 3

Attivazione del retainer

sul tratto di filo corrispondente all’elelmento 4.1 è stato sottoposto una piccola quantità di cera, che fungerà da isolante permettendo all’elemento, una volta fissato con il ponte in composito, e sotto l’azione del secondo arco di ruotare intorno allo stesso.

L’attivazione del secondo arco, avverrà solo dopo averlo fissato agli elelmenti, sia per facilitare le fasi di fissaggio, sia per permettere al filo di dissipare all’elemento dentario tutta la sua forza senza perdite di elesticità del metallo durante le fasi di adesione.

Procedura di adesione del retainer

Le superfici linguali del gruppo frontale inferiore sono state accuratamente pulite. Successivamente sono state mordenzate per 30 sec., è stato applicato l’adesivo e polimerizzato per 20 secondi su ogni dente. Utilizzando due porzioni di filo interdentale è stato fissato il primo arco in acciaio australiano sugli elelmenti da canino a canino, ricoprendo lo stesso con composito fluido, (Filtek Flow 3M ESPE). Il tratto di filo sul dente 41, è stato ricoperto da circa 1 mm di composito modellato a forma di ponte (Filtek, 3M ESPE). si è proceduto quindi a polimerizzare per 20 sec.

Con la stessa tecnica è stato fissato il secondo arco, tranne che per l’elemento in sede 41. Prima del fissaggio, a tale elemento il tratto si arco è stato attivato, aprendo le spirali in direzione coronale, una volta ottenuta l’attivazione è stata quindi mordenzata di nuovo la superfice di smalto più apicale dell’elelemto in sede 41 e applicato l’adesivo, polimerizzato per 20 secondi, quindi con l’ausilio di uno strumento di utilità è stato bondato il tratto di filo alla superficie del dente con composito. Come durante la procedura di chiusura delle anse bisogna fare attenzione a non ribaltare il filo e cioè non dislocarlo coronalmente o apicalmente. Il filo deve mantenere il piano orizzontale altrimenti si introducono indesiderate forze estrusive o intrusive.

Il ritorno elastico del filo porterà quindi la radice del dente lingualmente, facendo punto fisso sul primo arco, il quale si opporrà alle forze indesiderate di estrusione e corono vestibolarizzazione. (fig.re 4,5).

 

 

 

 

 

 

 

fig.4

 

 

 

 

 

 

fig.5

L’allineamento successivo dei denti in senso vestibolo linguale è stato ottenuto successivamente grazie ad un arco intrecciato 0,0175 modellato con anse pre attivate.

Successivi controlli

Ad un mese di distanza si comincia a notare la riduzione della recessione per la progressiva rotazione del dente. (fig. 6,7,8,9,10)

 

 

 

 

 

 

 

 

fig. 6

 

 

 

 

 

 

 

fig. 7

 

 

 

 

 

 

 

fig. 8

 

 

 

 

 

 

 

fig. 9

 

 

 

 

 

 

 

 

fig. 10

La paziente viene controllata ogni 3-4 settimane. ad ogni appuntamento il filo viene staccato dal settore che si intende attivare consumando il composito con una fresa diamantata cilindrica sotto irrigazione. Il filo viene quindi attivato aprendo le spirali. Quando l’allineamento è completato,, in questo caso dopo circa 9 mesi, il retainer attivo è stato sostituito da un retainer passivo; nelle immagini (11;12) il controllo a due anni, clinicamente, mostra una buona stabilità dei tessuti molli, e del risultato ottenuto.

 

 

 

 

 

 

fig. 11.

 

 

 

 

 

 

 

 

fig.12

Come si può osservare dalla ortopantomografia effettuata dopo due anni dall’applicazione del retainer passivo, non ci sono alterazioni a carico delle radici degli elelemnti dentari interessati (fig. 13,14)

 

 

 

 

 

 

fig. 13.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

fig. 14.

La paziente è stata sottoposta per altre problematiche ad un esame volumetrico 3D cone beam; lo studio dell’esame radiografico mostra il corretto orientamento dell’asse radicolare dell’elemento dentario in sede 4.1, la presenza della deiscenza radicolare dal lato vestibolare, ridotta se confrontatra alle immagini fotografiche della recessione gengivale di partenza.

 

 

 

 

 

 

Esame rx cone beam.

 

 

 

 

 

 

 

Vista frontale dell’esame rx cone beam

 

 

 

 

 

 

 

Vista frontale dell’esame CBCT  ricostruzione 3d

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elemento 4.1 corretto asse dentale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elemento in sede 3.1, si noti l’esigua corticale vestibolare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Immagine prima del trattamento 4-12-2008

 

 

Immagine subito dopo il trattamento 04-02-2011.

Controllo a 8 anni: 

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Considerazioni:

Questo caso mette in luce alcuni aspetti essenziali per il mantenimento della salute parodontale e del corretto stato fisiologico dei tessuti che ne partecipano.

Deve essere considerato un fattore imprescindibile, e punto di partenza per la correzione di questo tipo di recessioni, un adeguato rapporto tra i tessuti parodontali e gli elementi dentari, in particolare l’asse radicolare adeguato, posizionato correttamente nel volume osseo, influenza in maniera  vitale il mantenimento dei tessuti molli e duri .

I controlli radiografici successivi che attestano che, anche in l’assenza del tessuto osseo vestibolare e quindi di una vascolarizzazione proveniente dal supporto osseo sottostante, si possa avere una condizione di salute e conservazione dei tessuti molli soprastanti, purchè ci sia un corretto rapporto tra i tessuti parodontali e la posizione della radice nel contesto del volume  osseo delle corticali linguali e vestibolari.

 

 

Bibliografia

1. Macchi A., Cirulli N. “Fixed Active Retainer For Minor Anterior Tooth Movement”. Journal of Clinical Orthodontics, 2000

2.Macchi A., Rania S., Cirulli N., “Una proposta per la gestione di disallineamenti anteriori: il mantenitore attivo di contenzione (MAC)”. Mondo Ortodontico, 1999.

 

Categories: parodontologia