II PASSAGGIO È FONDAMENTALE : DA STUDIO AD AZIENDA.

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Dott.ssa Antonia Nappi

Il successo porta cattivi consigli. Induce persone intelligenti a credere di non poter sbagliare ed è una guida inaffidabile per il futuro.

Bill Gates.

Lavoro: Occupazione specifica che prevede una retribuzione ed è fonte di sontentamento …….. nessuno di noi penserebbe di iniziare un’attività senza tenere ben presente questa definizione, si lavora per produrre un guadagno economico che ci permetta di stabilire un tenore di vita e di poter investire; in poche parole che ci consenta di entrare a far parte del ciclo economico della società di cui facciamo parte. Per poter valutare in modo corretto ed efficace il nostro operato lavorativo c’è bisogno di imparare o re-imparare a fare i conti, creando uno schema di entrate ed uscite utili che ci permetterà di tenere sempre sotto controllo il nostro margine di guadagno, e quindi valutare il nostro tenore di vita.

Il tallone d’achille della maggioranza degli studenti è la matematica, perchè molto spesso ci appare poco applicativa o peggio ancora poco comprensibile, anche se per tutta la vita a scuola ci si sente dire che è una delle materie più importanti. Io qui sicuramente non vi chiederò di fare le tabelline o le divisioni, peggio ancora di calcolarmi l’ascissa, il punto sul quale mi voglio soffermare è che se utilizziamo un po’ di quella mentalità logico-matematica che tanto ha fatto sudare i nostri Prof. alle interrogazioni potrebbe tornarci utile nella nostra pratica professionale.

Ecco alcuni esempi di domande importanti alle quali dobbiamo imparare a dare una risposta:

  1.  Il mio onorario come l’ho calcolato?
  2. Essendo la mia una professione dove la materia prima è intellettuale, quanto vale il mio tempo?
  3.  Ho un idea di quanto spendo e quanto guadagno a fine anno?
  4.  Quando decido di fare un’investimento sono in grado di fare una valutazione o mi devo rivolgere ad un esperto?
  5. Conosco il mio costo orario, se non sto producendo?

Se avete risposto a queste cinque domande in maniera affermativa allora potete fermarvi nella lettura di quest’articolo, in caso contrario anche se ad una sola non sapete dare una risposta il mio consiglio è: “incuriositevi e andate avanti potrebbe tornarvi utile”.

Come detto in precedenza, uno degli obiettivi principali di chi apre un’attività, o se preferite di chi esercita la propria professione, è quello di guadagnare o meglio di far quadrare i propri conti, perchè al di là della passione che ci ha spinto ad iniziare, sicuramente non sarà quella a “nutrirci”. Proprio per questo motivo è utile fare delle piccole riflessioni sui cinque punti sopra citati, per cercare di ottenere delle risposte a noi utili.

Uno degli errori più comuni che siamo soliti fare, è quello di scegliere il nostro costo in base alla  concorrenza, posizionandoci sul mercato ad un prezzo troppo basso o ad un prezzo troppo elevato, il trucco per scegliere il prezzo giusto è quello di capire prima di tutto quanto spendiamo noi di base per poter erogare quel servizio, a questo dato ricavato dal calcolo dei costi fissi più il calcolo dei costi variabili dobbiamo sommare il nostro guadagno non dimenticando che su questo guadagno noi andremo a pagare le tasse. Il calcolo dei costi fissi più i costi variabili, ci darà una visione abbastanza realistica delle nostre spese e se eseguito con cura e competenza ci darà la possibilità di valutare gli investimenti per lo studio con un buon impatto economico sulle nostre casse.

In realtà i calcoli per un professionista che lavora da anni sono abbastanza semplici, in quanto grazie alla matematica riusciamo a fare delle previsioni statistiche dei costi molto vicini al reale, sia perchè conosciamo bene le spese che si affrontano mese per mese sia perchè abbiamo un’ampia frequenza di tempo che possiamo sfruttare per i nostri calcoli, il difficile sta in realtà nella volontà e nel tempo che vogliamo dedicare a questa cosa. In uno studio agli albori, i dati che riusciamo ad ottenere sono un po’ meno realistici, in quanto si basano su delle spese stimate o poco reali, ma si può comunque fare, l’importante è avere un buon business plan dal quale partire, di solito questo documento viene redatto da professionisti del settore che ci possono aiutare nell’avvio della nostra professione, oppure viene compilato personalmente (internet docet).

Scegliere invece il nostro onorario, quindi quanto costiamo a tempo, è soggettivo e fa parte di una scelta personale, l’unico parametro che ci potrebbe aiutare, se di aiuto abbiamo bisogno è capire a quale target ci vogliamo rivolgere, e decidere così anche attraverso la valutazione dei costi delle prestazioni la nostra strategia di mercato.

Rispondere alla terza domanda per un lavoratore autonomo è fondamentale, capire o meglio sapere i propri costi e i propri guadagni è un dovere, e non va trascurato, altrimenti si incorrere nel ‘errore di fare un bilancio fasullo basato sul conteggio della cassa giornaliera o mensile. Ci tengo a precisare questo concetto, che per quanto possa apparire banale non va assolutamente trascurato, quello che si incassa giornalmente non è guadagno, una parte di esso è spese o peggio ancora è solo spese, avere sempre sotto controllo questi dati ci aiuterà molto nella gestione economica del nostro studio e abbasserà il rischio delle perdite economiche di fine anno.

” questo sopra in una visione semplicistica, è un concetto di economia: la prima nota, ma io preferisco definirlo una strategia di mercato vincente”.

Alcuni studi, scelgono come strategia di marketing (inconsapevolmente la maggioranza delle volte) di far pagare una prestazione clinica non particolarmente costosa per lo studio, ad un prezzo che ricopre a malapena le spese, in quanto hanno altri tipi di prestazioni cliniche che ricoprono abbondantemente i costi persi e i guadagni mancati. Questo concetto visto in visione delle entrate presenti in cassa non è sbagliato,  l’errore in questa pratica si evidenzia nel fatto che se di strategia si sta parlando deve essere consapevole, e soprattutto una volta diventata consapevole bisogna chiedersi se è una strategia  valida per il nostro studio.

Su cosa investire, in che modo e quando, fa parte del nostro bussiness plan, che se è stato strutturato adeguatamente ci aiuterà a fare quello giusto, perchè un’investimento è qualcosa che ci permette di  migliorare il nostro lavoro ma soprattutto di puntare ad un target nuovo, o di implementare quello già esistente. il modo, cioè come farlo, fa parte molto del nostro piano economico, per esempio sapere che un macchinario acquistato con un leasing piuttosto che in contanti ci aiuterà ad abbassare il costo delle nostre tasse è una nozione di economia fondamentale. Riuscire a capire quanto quel macchinario ci farà spendere nel presente ma risparmiare nel futuro è qualcosa che possiamo fare solo se conosciamo bene la nostra strategia di mercato, ma anche se conosciamo i nostri costi attuali.

Il quinto quesito è il più importante, infatti rispondere a questo dato, ci permetterà di motivare il nostro personale e noi stessi a far sì che ogni minuto della nostra attività diventi produttivo, riuscendo ad agevolare il lavoro di squadra, sapere per esempio che stando semplicemente fermo mezzz’ora oltre al mio tempo sto perdendo 40 euro, credo sia un dato di fondamentale importanza per un imprenditore di successo. Non vi sto suggerendo di riempire ogni minuto dello studio con pazienti per non perdere soldi ma semplicemente di gestire i tempi dello studio in modo sempre proficuo.

Quindi per iniziare o proseguire nella nostra attività, con meno rischi possibili dobbiamo fare un altro piccolo sforzo intellettuale che non sarà più un tipo di formazione specie-specifico rivolta alla nostra professione, ma dobbiamo apprendere delle piccole nozioni di economia ed imparare a conversare con il nostro fiscalista.

 

 

 

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